sabato 18 dicembre 2010

Pirandello e il Sentimento del Contrario

Con un nome d’arte fondato sul paradosso, ed un collettivo underground in linea con questo spirito dell’ossimoro, mi è sempre risultato spontaneo rintracciare nel meccanismo dell’opposto la radice dell’umorismo.

Questa che per me è una scelta pratica piuttosto istintiva nel creare storie umoristiche, è stata lucidamente teorizzata da Luigi Pirandello nel 1908, nel suo Saggio sull’Umorismo.

Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca (composizione di olii vari, ndr.), e poi tutta goffamente imbellettata e parata di abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa impressione comica. Il comico è appunto un avvertimento del contrario.
Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse nessun piacere a pararsi cosi come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente s'inganna che, parata così, nascondendo così le rughe e la canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico.
Pirandello descrive una situazione, l’imbattersi in un personaggio che si comporta in maniera opposta a quello che il suo ruolo gli imporrebbe: una signora anziana che si atteggia a ragazzina, rinunciando alla compostezza che l’età le dovrebbe suggerire. Immagini di cubiste della terza età, di marca defilippiana (Maria, non Peppino), dovrebbero essere un esempio lampante di questa situazione, trasportata ai giorni nostri.
ah, se Pirandello guardasse la tv!
La prima reazione dell’osservatore pirandelliano è il percepire questo divario e di riderne. E questo è ciò che egli definisce Avvertimento del Contrario, e che individua come fenomeno alla base dell’effetto comico.
Ma Pirandello non si ferma qui, e ad un’iniziale, immediata percezione del contrario, segue, mediante un processo di riflessione, una sensazione diversa, una valutazione più complessa dell’evento che ha provocato il riso.
Nella satira questa ‘impressione di secondo grado’ è funzionale a far emergere gli aspetti più grotteschi e moralmente mostruosi dei personaggi, per esprimere un giudizio negativo e suscitare lo sdegno nel lettore. (gli esempi che seguono sono tratti dal Sardelli, da Sospensorio e da un Mannelli d’epoca).
 

L’umorismo, invece, per come lo intende Pirandello, va ancora oltre nel suo smascheramento della vanità umana, e invece della condanna del comportamento cerca la comprensione delle motivazioni di fondo e l’empatia con il personaggio che è oggetto del ridicolo. Questo effetto viene chiamato il Sentimento del Contrario.
(…) il comico ne riderà solamente, contentandosi di sgonfiar questa metafora di noi stessi messa sù dall'illusione spontanea; il satirico se ne sdegnerà; l'umorista, no: attraverso il ridicolo di questa scoperta vedrà il lato serio e doloroso; smonterà questa costruzione, ma non per riderne solamente; e in luogo di sdegnarsene, magari, ridendo, compatirà.
A questo grado di divertita compassione per i personaggi si arriva per gradi, e già comprendere e padroneggiare gli strumenti per creare il comico 'di superficie' è un primo passo importante per poi arrivare a toccare strati emotivi più profondi. Come prima cosa quindi ci concentreremo su come utilizzare lo strumento dell'opposto, anche nella sua maniera più semplice e immediata, per creare un effetto comico.

Intanto, in questa teoria di Pirandello è bene sottolineare due aspetti:

Anche nel suo livello più immediato da ‘percezione del contrario’, l’effetto comico fa leva su un presupposto sociale e culturale: una situazione è strana e ridicola nel momento in cui ribalta le aspettative che diamo abitualmente per scontate. Una vecchietta cubista non farebbe ridere se la società non avesse assegnato alle vecchiette e alle cubiste dei ruoli e delle connotazioni culturali diametralmente opposti. Nell’immaginario condiviso, ad una vecchietta associamo valori di compostezza, e ci aspettiamo che si comporti conformemente a ciò.

Inoltre, l’umorismo non è un effetto immediato ed istantaneo, ma opera mediante una riflessione che coinvolge la comprensione della psicologia di un personaggio e delle motivazioni dietro al suo comportamento comico.

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